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Il campaigning ha un ruolo centrale nelle azioni di Amnesty International. Deriva dall’attività di ricerca, attenta e scrupolosa, che fa di Amnesty un’organizzazione trasparente e credibile.
Per l’attivismo è fondamentale conoscere a fondo i temi oggetto della programmazione di Amnesty ed anche i contesti sociali e politici, in cui si aprono crisi umanitarie e conflitti armati.
Amnesty non utilizza esclusivamente degli slogan e gli attivisti e le attiviste sanno di dover dare il giusto peso e significato alle parole, estremamente importanti, considerata la complessità dei temi di cui si occupa il movimento.
La circoscrizione Lazio ha una/un Referente Campagne con il compito di collaborare con i referenti campagne delle altre circoscrizioni, con lo staff della sezione nazionale e con i gruppi territoriali e le altre realtà dell’attivismo, in modo che l’attività di campaigning sia svolta, sul territorio di riferimento, in linea con la programmazione annuale e fornendo gli strumenti e le conoscenze necessarie relative alle campagne di Amnesty a difesa dei diritti umani.
Il/la Referente Campagne inoltre garantisce il richiamo all’azione, collaborando in modo continuativo per indirizzare i temi di campaigning e le azioni verso obiettivi comuni e sincronizzati. Affianca il/la referente formazione nella preparazione del materiale e nelle attività di approfondimento e formazione.
Le campagne e le azioni di Amnesty vengono promosse attraverso l’attività sul territorio e i canali social, sia della sezione nazionale che delle diverse articolazioni territoriali e sono oggetto delle attività EDU (educare ai diritti umani). Infine, la tesoreria circoscrizionale programma l’eventuale disponibilità di fondi da destinare al materiale di campaigning e a finanziare eventi e formazioni connessi alle campagne.
“Questa candela non brucia per noi, ma per tutte quelle persone che non siamo riusciti a salvare dalla prigione, che sono state uccise, torturate, rapite, o sono “scomparse”.
Per loro brucia la candela di Amnesty International”
Peter Benenson, fondatore di Amnesty International (1961)
“Questa candela non brucia per noi, ma per tutte quelle persone che non siamo riusciti a salvare dalla prigione, che sono state uccise, torturate, rapite, o sono “scomparse”.
Per loro brucia la candela di Amnesty International”
Peter Benenson, fondatore di Amnesty International (1961)